07/03/12

Filiberto Filetti: "Opposizione di strada".


E’ il 12 novembre del 2011 quando l’ opposizione parlamentare in Italia cessa la sua attività . Fino ad allora la pseudo coalizione della sinistra aveva, almeno mediaticamente, tentato di opporsi ad una maggioranza che ha condotto il nostro paese sull’ orlo dell’ oblio. Da questa data in poi il nostro neo-presidente Monti ha preso le redini di un paese azzoppato dall’ immobilismo che ha caratterizzato la seconda repubblica e ,coadiuvato dai più grandi partiti italiani (almeno in termini di consenso), sta tentando di rimediare ai decenni di gestione criminale che hanno avuto come obiettivo il puro sostentamento autoreferenziale della Casta. L’ Italia ha deciso negli anni la direzione da prendere dentro le urne elettorali e giustificare le scelte dei nostri connazionali solamente con lo strapotere televisivo e giornalistico del nostro ex presidente Silvio Bunga Berlusconi sarebbe comunque riduttivo. L’ italiano si è fatto abbindolare dall’ estetica e da false promesse. Secondo esperti di comunicazione il risultato delle elezioni del 1994, ad esempio, sarebbe stato condizionato dal faccia a faccia televisivo tra Berlusconi e l’ex avversario Achille Occhetto nel programma di allora “Braccio di Ferro”, dove il luccichio della spilla che ornava l’ impeccabile vestito blu del cavaliere avrebbe magnetizzato l’ elettorato che, d'altronde, non si riconobbe nello smunto vestito e nell’ improbabile ciuffo di Occhetto. Una spilla, il popolo del bel paese si sarebbe fatto abbindolare dal luccichio di una spilla. (http://www.youtube.com/watch?v=MbKZe1jbSZI)

Alla caduta del governo di centrodestra ci si sarebbe aspettato il passaggio del testimone all’ opposizione che avrebbe dovuto dimostrare di meritarsi i 144.000 euro all’ anno di stipendio medio di un deputato. Eppure al governo abbiamo dei tecnici non eletti. Chissà se l’ articolo 18 protegge anche questi politicanti che non sanno compiere il loro dovere e per cui comunque la collettività paga profumatamente? I professori dunque si sono dovuti trasferire dalle aule universitarie a quelle di Montecitorio. La sensazione che pervade chi segue certe vicende è che PD e PDL navighino su di un fluido simile e che uniforma la politica. È un sottofondo delineato da corruzione, malaffare e baronaggio. Come se la (cattiva) gestione della cosa pubblica in Italia sia una cimelio trasferibile da padre in figlio, da ladrone a ladro, da pappone a puttana.
L’ italiano sta anche iniziando a dubitare della strenua opposizione parlamentare al governo Monti di IDV e LEGA che cavalcano il malcontento generale e che hanno nel mirino principalmente le prossime elezioni. Ma nel carroccio si riesce a fare di più, sconvolgendosi per i tagli selvaggi dei tecnici, quasi si siano dimenticati i 10 anni di governo di Bossi prima della catastrofe. Sembra un’ offesa all’ intelligenza dei propri elettori.
Così dopo la caduta di un governo che rappresentava l’ inutilità pratica di una spilletta ed una sinistra raffigurata dallo smunto abito di Achille Occhetto di quella trasmissione del ‘94, l’ italiano ha finalmente deciso di auto identificarsi nell’opposizione. Il sig. Rossi sta cercando di venire a conoscenza di ciò che di non trasparente avviene nel palazzo, roba che è molto meglio tacere nei lunghi e opulenti corridoi di palazzo Montecitorio o cestinare negli uffici dei giornali di partito. Sto parlando di un’ opposizione reale, che denuncia la compravendita di parlamentari o che occupa i teatri (come il Coppola di Catania), infischiandosene dei tagli alla cultura. E’ la lotta di Davide impersonato dai Briganti Rugby Librino, che combattono con trecento bambini di un quartiere difficile la cronica mancanza di fondi e strutture, e di un Golia come il Catania calcio, che assorbe tutte le risorse sportive disponibili. E’ l’opposizione che blocca le autostrade siciliane dimostrando tutto il disagio di lavoratori che non riescono a pagare le tasse che equitalia pretende di scambiare con il pignoramento delle fatiche di una vita. L’ antagonismo è nella Valsusa, dove migliaia di dimostranti, spessissimo con molte primavere alle spalle, chiedono che l’ ambiente non venga violentato da una ferrovia ad alta velocità che rappresenta uno spreco senza precedenti (
27 miliardi di euro, 450 euro dovrai sborsarli anche TU, lettore di questo articolo!) su una tratta commerciale che si avvia alla morte (http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it). Sono loro la nostra vera opposizione, la lotta di un gruppo di persone che hanno dimostrato al mondo che il potere delle lobby non vince su tutto. Esiste ancora gente che non è disposta a barattare la sua integrità con denaro o suoi derivati, gente che mette terribilmente paura al sistema semplicemente perché priva della necessaria avidità. Naturalmente l’ opposizione cresciuta in strada rischia concretamente di essere avvelenata dalla violenza e dal malessere sociale che sta demolendo la nostra società e sempre più spesso sfugge alla ragione. Eppure la violenza sembra essere l’ unica cosa che scuote i media che se ne scandalizzano più dell’ inciucione che va dalla Lega all’ Udc, al Pdl, al Pd, a Sel, passando anche per l’ Idv dove l’ humus è maledettamente uguale per tutti i partiti. Anni di sprechi, caste, opacità e compiacenza dell’ informazione hanno messo la popolazione con le spalle al muro. Non c’ è da stupirsi se poi il popolo reagisca, magari scompostamente e nella maniera più violenta e sbagliata possibile. L’ opposizione non dovrebbe essere rappresentata in strada, la strada al più dovrebbe avere buona memoria e capacità di giudizio fino alle prossime elezioni. Noi in Sicilia del rischio che deriva dell’ antistato nato da fame, miseria e malcontento purtroppo ne sappiamo qualcosa.

Filiberto Filetti

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© Federico Filetti
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