26/02/13

L'Associazione antimafia FUORI DAL CORO Presenta il libro: "LE DONNE DEL DIGIUNO - HO FAME DI GIUSTIZIA, DIGIUNO CONTRO LA MAFIA -

Sabato 16 marzo alle ore 18.00 presso il Chiostro Sant'Anna a Piazza Armerina.

Introduce: Sandro Immordino (Presidente dell'Associazione antimafia FUORI DAL CORO)

Interverranno:
Rita Borsellino (Europarlamentare)
Daniela Dioguardi (Unione Donne Italiane)
Adriana Laudani (Avvocato)
Angela Lanza (autrice)

Modera: prof.ssa Caterina La Scala




13/02/13

L'esempio.

Chissà cosa pensano negli altri Paesi. Chissà cosa sarebbe successo se uno dei più grandi conglomerati industriali francesi o tedeschi fosse stato investito da analoghe vicende giudiziarie.

Da qualche giorno, rifletto molto sui toni di questa campagna elettorale, sulle (false)promesse fatte dai soliti politici (e non mi riferisco solo a B.) e a tutto il "contorno" -direi obbrobrioso- che mi tocca leggere di continuo sui giornali.
Signori, questa gente è stata legittimata da noi, con una legge elettorale schifosa, certo. Ma tant'è.
Qui c'è poco di cui indignarsi.

Negli ultimi giorni ho pensato ad un sacco di cose. Ho pensato che c'è una grossa fetta di elettorato, che è principalmente quella che non usa internet, che guarda la tv e che si informa solo tramite questa. Ho pensato che un'altra fetta di elettorato è quella formata dai giovani.
Noi giovani siamo cresciuti con internet, siamo i primi veri nativi digitali, abbiamo visto nascere l'epoca dei social networks e siamo stati i fautori della loro crescita. Non sarei avventato se affermassi che il nuovo modo di vedere la comunicazione sia stato modificato grazie a noi giovani. Basti pensare ai politici che aprono account facebook e twitter, cosa fino a qualche tempo fa impensabile, o basti pensare alle testate giornalistiche sul web o ai personaggi famosi.
Questo vuol dire che, in fondo, noi giovani serviamo a qualcosa. Questo vuol dire che non siamo solo carne da macello per lo share televisivo o una leva sempreverde per accaparrarsi la maggioranza in Parlamento.

Ma i giovani, così come la maggioranza degli esseri umani, hanno bisogno di essere guidati. Hanno bisogno che, dopo gli insegnamenti impartiti dai genitori e dalla scuola, ci sia qualcuno costantemente presente nella loro vita -seppur indirettamente- che continui ad infondere loro la cultura del senso civico, il valore di comunità, il valore di etica e morale.
Questo ruolo dovrebbe toccare alla classe dirigente, politica e non. I loro comportamenti dovrebbero servire ad innescare delle spirali virtuose nei giovani affinchè anche loro non si adeguino al mal costume.

Ma come posso io dire ai miei coetanei di non rubare, di non corrompere, di non delinquere per soldi e potere se la classe dirigente lo fa e, grazie ai media, non si vergogna nemmeno a farlo?
MPS, Finmeccanica, Agusta. E poi ancora quote latte, San Raffaele, poltrone dirigenziali, Expo, Tav, Muos, Ponte di Messina, Ilva.

C'è un filo comune che lega questi scandali ed è la presenza, costante e perentoria, di legami dell'imprenditoria con la politica.

Quella politica che, da Craxi in poi, ci ha condotto sul baratro, che ha fatto aumentare il debito pubblico e la relativa spesa per interessi, mentre ha fatto diminuire la ricchezza.

Siamo i PIIGS, i maiali d'Europa. Siamo corrotti per forma mentis. La classe politica deve uscire allo scoperto per ammettere i loro VOLONTARI fallimenti. Non esiste PD, PdL, Lega, Fratelli d'Italia e Partito Bunga Bunga. Esistono soltanto persone che, sfruttando un simbolo, hanno abusato del loro potere per raggiungere vantaggi illeciti. E ho paura che i futuri adulti inizino a pensare che, semmai faranno parte di quell'oligarchia, si potranno sentire autorizzati a spolpare lo Stato a loro piacimento, come hanno fatto TUTTI GLI ALTRI fino ad adesso.

Federico Filetti

© Federico Filetti
Maira Gall