11/12/13

Il valore della crisi

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. "
Albert Einstein

03/12/13

Impietose statistiche dal Sole 24 Ore

fonte

Palermo al penultimo posto per qualità della vita, preceduta da Reggio Calabria e seguita da Napoli. Il capoluogo siciliano perde ben sette posizioni nella classifica annuale del Sole 24 Ore, che dell'Isola offre un ritratto impietoso: tutte le sue province, eccetto Ragusa, si trovano nelle ultime venti posizioni della graduatoria. Bocciata anche Catania, che rispetto al 2012 perde undici posizioni e si piazza al 101esimo posto. La città più in alto è Ragusa, che si trova all'84esima posizione; Enna all'88esima, seguita da Siracusa (89), Messina (91), Agrigento (96), Trapani (98), Caltanissetta (100), Catania (101) e Palermo (106). Trentasei i parametri presi in considerazione dal quotidiano economico, raggruppati in sei macroaree: tenore di vita, servizi e ambiente, affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. Se Catania e Palermo scivolano perdendo posizioni in fonto alla classifica, Caltanissetta e Trapani vengono "promosse" e rispetto allo scorso anno guadagnano cinque posizioni. Messina ne guadagna tre. Tutte le altre province fanno passi indietro: Ragusa perde 3 posizioni, Enna, Siracusa e Agrigento una.

27/11/13

The Plot Against France

Di Paul Krugman:


On Friday Standard &Poor’s, the bond-rating agency, downgraded France. The move made headlines, with many reports suggesting that France is in crisis. But markets yawned: French borrowing costs, which are near historic lows, barely budged.

So what’s going on here? The answer is that S.&P.’s action needs to be seen in the context of the broader politics of fiscal austerity. And I do mean politics, not economics. For the plot against France — I’m being a bit tongue in cheek here, but there really are a lot of people trying to bad-mouth the place — is one clear demonstration that in Europe, as in America, fiscal scolds don’t really care about deficits. Instead, they’re using debt fears to advance an ideological agenda. And France, which refuses to play along, has become the target of incessant negative propaganda.

23/11/2013: la mia laurea in economia


23/10/13

Dottore!

Cari amici, oggi volevo darvi una bella notizia.

Ebbene, dopo tre anni di sacrifici, di alti altissimi e di bassi patologici, sono arrivato a mettere un punto a questa triennale.

Oggi, dopo quasi due mesi, sono ufficialmente un dottore in economia aziendale con 93/110.
Un grande traguardo per me e per le persone che mi stanno vicino.

Come postato qualche tempo fa, il titolo della mia tesi è "Una diversa visione di economia: analisi della crisi e critica delle politiche messe in atto per fronteggiarla". Il lavoro è stato premiato con il massimo punteggio: 4/4.
Questo è un grande riconoscimento per me e per le idee di cui, in quasi-solitudine, mi faccio portatore.

Sono felice di condividere questo momento con quei pochi pazzi che ancora leggono quello che scrivo.


A presto,

ff

09/10/13

Non importa quanto sia stretta la porta, Quanto piena di castighi la vita. Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima

22/09/13

Alfano critica Rodotà e lui lo querela

Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un forte scontro tra il candidato a presidente della Repubblica del M5S, Stefano Rodotà, e il vicepremier Angelino Alfano.
Ecco un breve riassunto, tratto dal fattoquotidiano.it:
"Stefano Rodotà ha annunciato querela contro il ministro Angelino Alfano e i quotidiani Libero e Il Giornale. Continuano le tensioni dopo la lettera delle Nuove Brigate Rosse in cui si chiedeva ai No Tav di fare “uno scatto”. Parole che il giurista ha definito “deprecabili ma comprensibili”, nel senso che “rientrano nella logica del loro linguaggio”. Il commento ha scatenato la reazione di Angelino Alfano che ha parlato di “dichiarazioni sconvolgenti”".

15/09/13

Ogni tanto ci si rivede

Un mese e quattro giorni senza postare niente. Quasi mi faccio schifo da solo!
L'11 agosto era ancora estate, ero a Piazza, ero tornato da una bellissima esperienza di 5 giorni in campeggio, ero abbronzato e avevo i capelli corti. Immaginerete sicuramente che oggi, 15 settembre, sono a Milano, che sono tornato ad essere una mozzarella e che ho barba e capelli più lunghi che mai. Come se non bastasse, la Lombardia (e credo tutto il nord Italia) oggi ha trascorso la sua prima vera giornata autunnale con pioggia e un freddino niente male.
Sono convinto che vi verrà da pensare che l'11 agosto scorso me la passavo sicuramente meglio rispetto a quanto non me la passi ora. E avete perlopiù ragione.
L'11 agosto avevo ancora gran parte della tesi da scrivere e in più avevo una materia da dover riprendere dall'inizio.
Sono passate le settimane (due delle quali trascorse in campagna) ed ho finito di scrivere questa benedetta tesi che ho deciso di intitolare "Una diversa visione di economia: analisi e critica della crisi e delle misure messe in atto per fronteggiarla". Credo sia stato un buon lavoro.
Per ogni giorno passato al pc ce n'era un altro che passavo davanti al libro di politica monetaria, opzionale in lingua inglese (interessante quanto difficile) che ho provato sia a giugno che a luglio beccandomi rispettivamente 16/30 e 13/30. Come se non bastasse, questo opzionale era la mia ultima materia e se non lo fossi riuscito a superare avrei perso l'accesso alla specialistica e alla sessione di laurea, buttando nel cesso un anno intero. Avevo un sacco paura, che mi generava ansia, che a sua volta mi generava misantropia. Un cocktail formidabile.
Per fortuna tutto è andato per il meglio, politica monetaria compresa. Tolti questi due fardelli il mio sonno ha iniziato ad essere più sereno. Così ho iniziato le lezioni della specialistica (faccio il DES e mi sento un sacco figo a dirlo) e passo le mie giornate dividendomi tra lezioni, studio, buona musica e bei film in compagnia della solita combricola di studenti/emigrati/amici.
Quanto alla politica, motivo per il quale ho aperto questo blog, avrei un sacco di cose da dire. Mi limito però a confermare che i 5 Stelle a Roma, secondo me, stanno facendo un buon lavoro, così come in Sicilia (anche se se ne parla un po' di meno rispetto a prima). E' un buon risultato se consideriamo che la politica ha toccato il suo punto più basso dall'intera storia repubblicana (e non sono solo io a pensarlo). Continuo ad informarmi, sperando che possa essere utile non solo a me. Per questo mi scuso con i miei pochi lettori di questa (troppo) lunga assenza.

ff

01/08/13

B. Condannato a 4 anni.

L'interdizione dai pubblici uffici verrà definita da una nuova sezione della corte d'appello di Milano. La patata bollente passa nelle mani del PDmenoelle, attendiamo sviluppi. Con la speranza che gli elettori di csx non ingoino anche questa.

31/07/13

Krugman spiega i tassi alti e l'austerity

"I tassi sui mutui trentennali sono cresciuti di un terzo da quando due mesi fa la Fed ha iniziato a dire che intendeva ridurre i suoi sforzi.

Perché sta accadendo tutto ciò? La causa, in parte, è che la Fed si trova sotto le costanti pressioni dei falchi monetari, che vogliono sempre una rigida politica monetaria e tassi di interesse più alti. Questi falchi hanno trascorso anni interi a mettere in guardia dal fatto che c’era in agguato un’inflazione galoppante. Avevano torto, naturalmente, ma invece di cambiare idea si sono semplicemente limitati a inventare nuovi motivi — la stabilità finanziaria, e qualsiasi cosa saltasse loro in mente — per reclamare tassi più alti. A questo punto è evidente che in fondo essere falchi monetari è per lo più un modo per abbracciare quella forma di puritanesimo così ben espressa da H.L. Mencken con queste parole: «La paura ossessionante che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice». Resta in ogni caso pericolosamente influente."

17/07/13

21° anniversario della strage in via D'Amelio.


L' associazione Antimafia e Antiracket “Fuori dal Coro” è lieta di invitarvi all'incontro con la cittadinanza in ricordo del 21° anniversario della strage di via D’Amelio, giorno 18 c.m. alle ore 19.00, presso il Tribunale di Enna (aula Falcone e Borsellino).

Segreteria Fuori Dal Coro
Roberta La Cara

08/07/13

Un viaggio in Vaticano

Non so se posso definirmi un credente. So soltanto che l'organizzazione verticistica e spesso corrotta che la Chiesa ha assunto durante i secoli mi fa spesso dubitare. Non vedevo di buon occhio il vecchio Papa. Non ho mai nutrito grossa stima verso di lui e verso il suo operato, che mi comunicava sterilità ed arretratezza. Oltre ad una buona dose di rabbia per alcune sue parole, come quelle pronunciate in Africa dove disse che "il profilattico non è la soluzione all'AIDS".

"Quasi-credente ed anti clericale" credo che sia la frase che meglio riesce a descrivermi.

Con un po' di onestà intellettuale non posso fare a meno di constatare quanto influente sia il ruolo del Papa nella società. Non tanto tra la classe dirigente quanto tra la gente comune. Per questo nutro profonda stima verso Papa Francesco. Nei suoi ancora pochi mesi di pontificato ha fatto accendere qualcosa. Qualcosa che era spento da un sacco di tempo e che fa riempire i cuori delle persone di simpatia, gioia e speranza. Chi, come me, osserva l'operato di quest'uomo con sguardo critico e un po' distante non può fare a meno di provare un piacevole sollievo. Ma non tanto per la faccia da buono che dimostra nelle sue uscite pubbliche, quanto per il suo -seppur ancora breve- operato. Sarebbe stato un demagogo se avesse predicato bene e razzolato male, invece qui la situazione è diversa. Tra le altre cose, ha azzerato personalmente i vertici dello IOR, la banca Vaticana, che è una super potenza economica con più ombre che luci. Non mi sarei sorpreso se qualcuno gli avesse "offerto" un caffè alla stricnina, perchè di solito le persone che danno fastidio fanno quella fine.

Aspetto solo che anche la politica segua il vento riformista che soffia di questi tempi, anche se -ahimè- non ci conto poi tanto.
E' comunque un buon punto di partenza.

ff

27/06/13

Sono sempre stato convinto che i temporali estivi portino con se tanta malinconia. Ora, che a Milano piove come raramente ho visto piovere da quando vivo qui, ne ho la riconferma. Io vado avanti comunque, a testa alta e certo che i miei fallimenti siano per me più utili di altrettanti successi. Ci vuole solo tanta forza. Ma quella non mi è mai mancata.

16/06/13

Un pezzo di "Quelli che benpensano" di Frankie Hi Nrg. Una seria riflessione sulla malattia che affligge la nostra società: la borghesia.

"[...]Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli.[...]"

14/06/13

Il Movimento 5 Stelle Piazza Armerina ha bisogno di cambiare

Sono passati un po' di giorni dalla (assai prevista) debacle del Movimento 5 Stelle a Piazza Armerina. In queste ore ho preferito non pronunciarmi, per evitare di fare analisi a caldo che mi avrebbero portato a conclusioni sbagliate.
Adesso i tempi sono maturi, ho sondato un po' il terreno, e mi sono reso conto che le cause sono 2.
La prima che influisce in misura assai minore rispetto alla seconda.


  • I peccati comunicativi commessi dai deputati romani, i toni di Grillo e l'affaire Venturino.
  • La presenza MASSICCIA nell'assemblea cittadina di gente che sta al Movimento 5 Stelle come io sto alla Democrazia Cristiana (e fidatevi che è tutto fuorchè un complimento).

Fino a quando questi soggetti non verranno messi in minoranza la situazione può solo declinare. Chi vuol lasciare la barca che affonda lo faccia, tanto abbiamo avuto la riconferma che ci sono alcuni individui bravi a farsi vedere alle riunioni nei periodi pre-elettorali per poi buttare merda (o, più semplicemente, sparire) il resto del tempo. Chi pensa, invece, che il problema sia l'assenza di liste collegate sta solo fissando il dito mentre gli si indica la luna. Questo è quanto.

FF

13/06/13

La crisi in poche righe


"The exposure of governments to ‘their’ banks and
of banks to ‘their’ governments makes public
finances in the euro area particularly prone to
liquidity and solvency crises. Markets have
realised that such a configuration is a source of
significant vulnerability and they are pricing the
risk that governments go further into debt as a
consequence of bank weaknesses, or that banks
incur heavy losses as a consequence of their
sovereign holdings."

12/06/13

"O la democrazia finisce con la crisi economica spagnola o la crisi economica spagnola finisce con la democrazia".
A pronunciare queste parole fu Enrique Fuentes Quintana (un economista) subito dopo la morte di Franco negli anni '70 (in piena crisi inflazionistica), riprendendo il discorso di un famoso politico repubblicano spagnolo che le pronunciò nel 1932, quando la guerra civile non era ancora iniziata.
Non pensate che le cose siano tanto diverse da allora. Siamo schiavi di un sistema economico che, dolosamente, ci obbliga ad assumere medicine non adatte a risolvere i nostri problemi. Chi la pensa diversamente viene eliminato, viene segregato e reso muto da chi, con presunzione, crede di avere tutte le risposte in mano, costringendo i Paesi dell'Europa mediterranea ad ASSURDE politiche di austerity.
Ieri in Grecia hanno chiuso la tv di Stato (l'equivalente della nostra RAI), le case farmaceutiche non forniscono più medicine agli ospedali perchè le casse dello Stato non possono pagarle, gli speculatori entrano, saccheggiano e se ne vanno. Le tensioni sociali hanno, di fatto, riesumato ideologie che sembravano sepolte dalla storia.
Questo modo, tanto machiavellico quanto goffo, di riportare l'ordine economico/finanziario mi sembra non avere ne capo ne coda. Ma tanto, se illustri neo-keynesiani quali Krugman e Stiglitz vengono beatamente ignorati, figurati se stanno ad ascoltare un ragazzino di 22 anni.

22/05/13

Morto Don Gallo, l’altra faccia della Chiesa: addio al prete degli ultimi. E dei movimenti

fonte:ilfattoquotidiano.it

Sigaro, basco, voce roca. L'iconografia di un Che Guevara anziano con la tonaca. Il sacerdote genovese ha speso la sua vita in rotta con le gerarchie ecclesiastiche. Nel 1970 fu il cardinale Siri a "licenziarlo" perché troppo di sinistra: da allora restò senza parrocchia, ma con tenti fedeli. Tra loro, Fabrizio De Andrè. Mai restio a "sporcarsi le mani" in politica, ha sostenuto Doria e Vendola, mentre avrebbe visto bene Berlusconi "in Africa". E a Grillo disse: "Non fare il padreterno"


Il sigaro, il cappello, la voce roca, le sue verità rivoluzionarie. E’ morto a Genova Don Gallo (si chiamava Andrea, ma restava sempre sottinteso), da diversi giorni in condizioni di salute critiche. Don Gallo lo guardavi, lo sentivi parlare, e non potevi fare a meno di pensare che strano corpaccione fosse la Chiesa cattolica italiana, capace di contenere lui insieme a Ruini, Scola, Andreotti, Comunione e liberazione… Prete, comunista, anarchico, no global, irriducibile dei “movimenti”, sempre dalla parte degli “ultimi”. La copertina di uno dei suoi tanti libri (“Non uccidete il futuro dei giovani”) lo ritrae in campo rosso con il basco, il pugno alzato, la bandiera della pace: un Che Guevara anziano e con la tonaca. Al G8 di Genova, nel 2001, si spese moltissimo. Incontrò Manu Chao per organizzare il concerto del musicista-icona dell’epoca, vide l’attacco immotivato dei carabinieri al corteo dei Disobbedienti di Casarini: “Una vera imboscata”, dirà a caldo pochi giorni dopo, e “Carlo muore”. Anche lui, di fronte alla “caccia all’uomo” in piazza e “al vergognoso termine della Diaz”,  prova in quei giorni lo spiazzamento di chi ha “tutt’ora tanti amici nelle forze dell’ordine”. 

18/05/13

Questa è la sinistra che mi piace.

Tre grandi uomini manifestano il loro pensiero, sfilano e si abbracciano con la consapevolezza di avere sulle spalle una grossissima responsabilità: quella di difendere la socialità dello Stato. Per risalire abbiamo bisogno di tante persone come loro. Oggi sono contento.




12/05/13

Il PD pensiero e le tre scimmiette

Il PD-pensiero è sempre lo stesso da 20 anni. Le colpe e le responsabilità sono SEMPRE degli altri e guai a chi osa metterlo in discussione. 
Mettiamo le cose in chiaro:
E' stato il PD a perdere le elezioni con B. al 10%, e non Santoro a resuscitarlo a Servizio Pubblico. 
E' stato il Pd a non volere il governo con M5S. Bersani cercava soltanto voti per un governo di minoranza (l'ha detto Marina Sereni, vice presidente della Camera. Non una qualunque), tant'è vero che nessuno degli 8 punti di Bersani era compatibile con il programma M5S. 
E' stato il PD (con il PDL) a votare per la rielezione di Napolitano, non votando Rodotà. Ed è stato gran parte dello stesso PD a non votare Prodi (quindi anche questo mito è sfatato per sempre). 
Infine, sono stati PD e Napolitano a NON DIRE UNA SOLA PAROLA sullo scempio della Costituzione messo in atto dal PDL ieri, alla presenza di: Ministro dell'Interno (nonchè vice premier) e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La verità è che il PD (al quale io guarderei con franco piacere se fosse rappresentato dai vari Civati e Puppato) non è altro che un parto di Berlusconi. E i suoi elettori (del PD, non di Berlusconi) non sono altro che delle scimmiette pronte a mettersi le mani davanti a orecchi, bocca e occhi pur di non guardare in faccia la realtà. 

06/05/13

A 94 anni è morto Andreotti

Una persona molto controversa, ma uno statista. Forse l'ultimo rimasto in vita. Dei tantissimi segreti che avrebbero cambiato il volto socio-politico italiano, lui non ne ha confessato neanche uno. Mafia, stragi, banda della magliana, P2.... Di una cosa sono certo: non lo rimpiangeremo.

25/04/13

Ho 22 anni, sono un aspirante regista, e so già che in Italia non girerò mai un inseguimento tra automobili.

Figuriamoci un dirottamento aereo.

In adolescenza, l’unica mia preoccupazione era di annotare ogni mia idea su un taccuino. Inutile dire che arrivato al diploma ne avevo già riempiti almeno tre. Adesso vivo a Roma, che in confronto al paesino da cui vengo mi sembrava ciò che sembravano gli Stati Uniti per un emigrante siciliano del primo novecento, e l’insegnamento che più mi si è radicato nella mente è che “non ci stanno i soldi” (anche “ce l’hai la macchina?” ma questa è un’altra storia che magari più in là vi racconterò).

Ovviamente, adesso, con una pseudo-maturità da nonpiùadolescente, mi vergognerei se rileggessi i miei vecchi taccuini, e per questo ne ho comprato uno nuovo. Sono passati tre anni, e non sono nemmeno arrivato a metà; questo perché ogniqualvolta poggio la penna sul taccuino mi risuona in testa il mantra: “non ci stanno i soldi”.

Ecco come si diventa creativi in Italia negli anni X: imparando ad eliminare dalla tua testa tutte quelle idee che abbiano bisogno di supporto economico, imparando che le location per girare le chiedi, con calma e per piacere, all’amico dell’amico dell’amico, che ovviamente non vuole che si tocchi niente.

“Per il bene dell’arte sì, ma fino a quando non mi sposti il quadro in soggiorno”.

Il che è anche comprensibile. Imparando che l’elettricista lo devi pagare, gli attori no.
Perché fare l’attore non è un lavoro, come non lo è fare il regista, serve più che altro a guadagnarsi una scopata il venerdì sera.

Imparato tutto ciò e molto altro, impari anche ad amare il caffè al bar la mattina, offerto gentilmente dalla proprietaria che aveva un parente che lavorava a Cinecittà o alla Rai, e che è felice di sapere che ci sono giovani che hanno sogni come il mio. Impari che, nonostante la gente ti sorrida o ti urli contro perché dopo tre anni ancora non hai capito come funziona la viabilità a Roma, il Cinema in Italia lo vivi ogni giorno, e “non ci stanno soldi” per pagare ogni emozione che in qualsiasi altra parte del mondo, di sicuro, non esiste.

di Biagio Cilia.

23/04/13

Riflessioni sul momento politico nazionale

E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho scritto per il blog. Purtroppo una sessione d'esami molto difficile prima e un po' di meritato riposo poi mi hanno tenuto distante dalla tastiera e dal confronto con chi mi segue.

Giorni tribolati questi. Si sono decise le sorti dell'Italia da qui ai prossimi 7 (?) anni. In questo periodo di stallo istituzionale si è votato il nuovo Presidente della Repubblica. Ci eravamo lasciati l'11 aprile con un mio piccolo comunicato dove confermavo che per il primo turno delle c.d. "Quirinarie" il mio voto era confluito verso Gino Strada. Il 15 aprile si è votato per il secondo turno, questa volta con una lista di dieci nomi. Mi sono informato un po' meglio, sono andato a ripescare le dichiarazioni di tutti i miei candidati ideali e, questa volta, ho deciso di votare Rodotà.

Ahimè, sappiamo bene come è andata a finire. Abbiamo avuto la riprova che il PD è un'accozzaglia di finti dilettanti e che niente è cambiato, a livello di logiche partitiche, dalla triste esperienza de L'Unione. Del resto, come possono coesistere, all'interno dello stesso ambiente, democristiani, vendoliani, dalemiani, renziani, civatiani ecc.? Cambia il nome ma non la sostanza.
Il PD è imploso, la sua segreteria si è dimessa, Bersani pure seguito a ruota dalla Bindi (olè!!!!). Ma basterà per far cambiare le cose? Chiaramente no. E sarebbe da stupidi pensare il contrario.

Il ghigno di Berlusconi, durante la rielezione di Napolitano, mi ha messo molta tristezza.
E mi ha messo ancora più tristezza la reazione dei partiti al suo discorso di (re)insediamento. Come diavolo si  fa ad applaudire fino a spellarsi le mani un nonnetto che, visibilmente commosso, ti accusa di aver fatto franare l'Italia?
Non ho mai vissuto, con questa consapevolezza, un periodo politico così intricato. Mi rendo conto che siamo quello che meritiamo. Abbiamo una classe dirigente pessima, siamo corrotti o corruttori per forma mentis. I nostri leader politici non hanno coraggio. Negli ultimi 20 anni avremmo potuto sotterrare B. sotto così tanta sabbia (e un po' di letame a scaglio) che ce lo saremmo dimenticati, così sarebbe o in galera o ad Hammamet a pregare in esilio sulla tomba del suo padrino politico. Con tanta sincera gioia per tutti noi. E invece no! Il PD, forse perchè qualche scheletro nell'armadio ce l'hanno anche li dentro, lo ha tenuto a galla, facendogli la respirazione Boccia a Boccia, ogni qual volta l'amico B. ne avesse avuto bisogno.

Ho sempre detto (e chi ha avuto questo tipo di discussioni con me, potrà confermarlo), che non condividevo le prime mosse dei Cittadini a 5 Stelle in Parlamento, ma che per esprimere un giudizio rotondo avrei dovuto aspettare l'elezione del Presidente della Repubblica.
Credo, alla luce di quello che ho visto, che la strategia di Grillo e dei suoi parlamentari si sia rivelata assolutamente coerente e questo per due motivi: 1)Grillo ha avuto culo; 2) Grillo è stato estremamente lungimirante.
Ricordo che anche io storcevo il naso quando sentivo i capigruppo chiudere continuamente porte in faccia a Bersani in vista della nascita di un governo. Alla luce degli ultimi avvenimenti, però, mi rendo conto che Bersani non chiedeva collaborazione ma soltanto numeri. Alla fine i nodi sono venuti al pettine. Avrebbero potuto votare Rodotà, un uomo di sinistra, avrebbero potuto almeno chiamarlo e farsi spiegare qualche possibile soluzione, raggiungendo un accordo. Sicuramente sarebbe nato un governo, perchè Rodotà avrebbe nominato premier una persona competente e fuori dai partiti, si sarebbero potute fare tante cose.  E invece niente, non se lo sono filati di striscio (controllare le dichiarazioni di ieri 22/4 dello stesso Rodotà, ndr).

In definitiva sento di potermi sbilanciare dicendo che le forze progressiste (eccezion fatta per M5S e Sel) forse sto cambiamento non lo volevano poi tanto. Il PD è destinato ad essere potenzialmente una Ferrari con tanti bei cavalli sotto al cofano, ma l'imperizia e la cecità della sua nomenklatura (e, diciamolo anche, di qualche suo elettore un po' radical chic) lo portano ad assomigliare ad una Fiat Duna.

In una nazione guidata, sempre e comunque, da Berlusconi e in una Lombardia guidata da un leghista per conto di B., inizio a sentirmi un po' stretto.

FF

Rodotà dà lezioni di diritto ad Alfano

09/04/13

Se hai vent'anni vattene dall'Italia


A un ragazzo che oggi compie 20 anni direi di andare via dall'Italia. Gli direi di prendere la borsa, il cellulare, due libri e un po' di musica e lasciare questo paese.



Se hai vent'anni vattene.
Vattene perché se hai vissuto i tuoi primi 20 anni in questa nazione non hai visto niente dei cambiamenti del mondo. Sei rimasto indietro. Hai vissuto 20 anni di dibattito pubblico schiacciati sullo scontro pro o contro Berlusconi. Uno scontro fatto di puttane, “giudici comunisti” e Nesta/Balotelli. Uno scontro che ha lasciato un manipolo di anziani a dibattere in tv di un paese che non c'è. Spegni la tv, non imparerai niente da Ballarò o da Servizio Pubblico. E chiudi anche le dispense, la cultura non è una pillola da mandar giù.
Ti direi di andartene perché hai vissuto 20 anni con le stesse metro – ah no a Roma hanno aperto la B1 –, con gli stessi palazzi, con gli stessi Intercity – il Frecciarossa non è alla portata di un ventenne -, con gli stessi regionali. Dovresti andare via per guardare come sono cambiate Londra, Parigi, New York in questi 20 anni. Sei nato all'alba della primavera dei Sindaci ma nel frattempo sei diventato maggiorenne e attendi ancora la linea C a Piazza San Giovanni in Roma. Per te non è cambiato nulla ma il resto del mondo ha corso. Come non mai.
Se fossi partito avresti visto la più grande biblioteca d'Europa traslocare da un Palazzo del XVII secolo ad uno consono alla fruizione della cultura. Perché i libri, i reperti, non servono a nulla se non possono essere fruiti. Avresti visto una metropolitana che viaggia a 90km/h senza conducente costruita in 5 anni. Avresti visto un paese – il Sud Africa – passare dalla segregazione razziale ad ospitare i Mondiali.
Fai una cosa: vattene. Non ascoltare chi ti dice che solo chi resta resiste davvero. Lascia questo paese, meticciati. Scopri la bellezza di altri corpi e di altri odori. Di altri cibi. Fai politica. Sì, fai politica. Perché non è tutto una “merda”. Ma scegliti altri maestri. Un buon politico non è un imbonitore ma un uomo che si carica sulle spalle la visione di un paese, nonostante i voti.
Guarda Invictus. Dimentica Genova. Lì hanno ucciso una generazione, non farti fermare anche tu. Non ascoltare quella canzone “poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare” è bellissima ma viene da un'altra epoca. Ho amato Peppino e la Sicilia ma ho anche imparato che le catene non coincidono con questo sentimento.
Eduardo avrebbe detto Fujetevenne. Io ti scrivo vattene. Vattene per imparare che non è vero che una laurea ti forma. Vattene perché la festa che i tuoi vogliono organizzare è una pagliacciata di cui non hai bisogno. Ciò che hai in mano è un pezzo di carta, non conta niente. Non c'è nulla da festeggiare. Si festeggia il futuro, non il passato.
Vattene via perché altrimenti anche a quarant'anni ti diranno che sei giovane. Non è vero. Vattene perché non devi leggere i giornali che aprono con le violenze per una partita di calcio. Non è giusto. Il calcio è solo uno sport.
Parti, lasciaci qui, come i dannati di un inferno da noi stessi generato. Va via! Prendi un volo per il nord e respira la bellezza del senso di comunità. Perché la vicina che ti dà lo zucchero non c'entra nulla con l'empatia. E' un modo per sperare che un giorno anche tu farai lo stesso… Se così non fosse non ci sarebbe il vociare dei condomini al tuo passaggio. Perché essere più di sé stessi, essere una collettività è la condivisione costante e silenziosa delle regole che consentono a tutti di andare avanti. E questo noi non sappiamo neanche cosa sia. Collettività non è svegliarsi una mattina e ricostruire ciò che è andato in fumo ma lavorare ogni giorno nel silenzio.
Non ascoltare gli eroi. Questa nazione non ha bisogno di loro. E' il contrario, sono loro a nutrirsi di questo paese perché senza i suoi mali non potrebbero vivere.
Parti e torna solo se sarai convinto che è giunto il tuo tempo. Torna solo se hai visto il cambiamento e pensi sia giusto riportarlo indietro. Torna con i sogni di un ventenne e le spalle di un adulto.


fonte: http://www.fanpage.it/se-hai-vent-anni-vattene-dall-italia/#ixzz2PyIJhoZ7 

26/03/13

Filiberto Filetti: Il Movimento 5 Stelle dovrebbe dare la fiducia a Bersani? Chiedetecelo.

La trepidante attesa del momento in cui entrambe le camere daranno il loro parere sulla possibilità di portare a termine la formazione di un governo targato Bersani sta tenendo senza fiato la Nazione. O almeno i media di questa Nazione.

Bersani invita alla responsabilità i grillini, il PDL invita alla responsabilità il PD, il PD non accetta consigli dal PDL ma solo da SEL e da Monti, il M5S non vuole responsabilità per l’ eventuale crack derivato dall’ instabilità politica perché non lo si può incriminare degli orrori politici degli ultimi vent’ anni, d’altronde il m5s è appena arrivato in parlamento. E dal bombardamento mediatico sui neo parlamentari grillini restano macerie giornalistiche avvolte da una nebbia di confusione da cui si ergono solo le teorie del complotto su microchip sottocutanei degne di youtube (anche se un po’ ci credo anche io…) insieme ai turpiloqui di Lombardi: dal "i giornalisti mi stanno sul cazzo" a "l'abbiamo tenuto sveglio" riferito al presidente Napolitano. Certo un po’ di torpore sembra avercelo il Presidente, che dopo aver firmato certe leggi partorite da quei geniacci degli onorevoli ,sembra aver travalicato i confini della sonnolenza fisiologica di un uomo anziano. Ma queste considerazione sono private, domestiche, i neo eletti pentastellati non sembrano aver capito che non sono più solo cittadini comuni, sono dei cittadini parlamentari e senatori di un movimento rivoluzionario. Un consiglio: attenti perché il microfono ve lo infileranno dove non riuscite neanche ad immaginare. Contenetevi.

26/02/13

L'Associazione antimafia FUORI DAL CORO Presenta il libro: "LE DONNE DEL DIGIUNO - HO FAME DI GIUSTIZIA, DIGIUNO CONTRO LA MAFIA -

Sabato 16 marzo alle ore 18.00 presso il Chiostro Sant'Anna a Piazza Armerina.

Introduce: Sandro Immordino (Presidente dell'Associazione antimafia FUORI DAL CORO)

Interverranno:
Rita Borsellino (Europarlamentare)
Daniela Dioguardi (Unione Donne Italiane)
Adriana Laudani (Avvocato)
Angela Lanza (autrice)

Modera: prof.ssa Caterina La Scala




13/02/13

L'esempio.

Chissà cosa pensano negli altri Paesi. Chissà cosa sarebbe successo se uno dei più grandi conglomerati industriali francesi o tedeschi fosse stato investito da analoghe vicende giudiziarie.

Da qualche giorno, rifletto molto sui toni di questa campagna elettorale, sulle (false)promesse fatte dai soliti politici (e non mi riferisco solo a B.) e a tutto il "contorno" -direi obbrobrioso- che mi tocca leggere di continuo sui giornali.
Signori, questa gente è stata legittimata da noi, con una legge elettorale schifosa, certo. Ma tant'è.
Qui c'è poco di cui indignarsi.

Negli ultimi giorni ho pensato ad un sacco di cose. Ho pensato che c'è una grossa fetta di elettorato, che è principalmente quella che non usa internet, che guarda la tv e che si informa solo tramite questa. Ho pensato che un'altra fetta di elettorato è quella formata dai giovani.
Noi giovani siamo cresciuti con internet, siamo i primi veri nativi digitali, abbiamo visto nascere l'epoca dei social networks e siamo stati i fautori della loro crescita. Non sarei avventato se affermassi che il nuovo modo di vedere la comunicazione sia stato modificato grazie a noi giovani. Basti pensare ai politici che aprono account facebook e twitter, cosa fino a qualche tempo fa impensabile, o basti pensare alle testate giornalistiche sul web o ai personaggi famosi.
Questo vuol dire che, in fondo, noi giovani serviamo a qualcosa. Questo vuol dire che non siamo solo carne da macello per lo share televisivo o una leva sempreverde per accaparrarsi la maggioranza in Parlamento.

Ma i giovani, così come la maggioranza degli esseri umani, hanno bisogno di essere guidati. Hanno bisogno che, dopo gli insegnamenti impartiti dai genitori e dalla scuola, ci sia qualcuno costantemente presente nella loro vita -seppur indirettamente- che continui ad infondere loro la cultura del senso civico, il valore di comunità, il valore di etica e morale.
Questo ruolo dovrebbe toccare alla classe dirigente, politica e non. I loro comportamenti dovrebbero servire ad innescare delle spirali virtuose nei giovani affinchè anche loro non si adeguino al mal costume.

Ma come posso io dire ai miei coetanei di non rubare, di non corrompere, di non delinquere per soldi e potere se la classe dirigente lo fa e, grazie ai media, non si vergogna nemmeno a farlo?
MPS, Finmeccanica, Agusta. E poi ancora quote latte, San Raffaele, poltrone dirigenziali, Expo, Tav, Muos, Ponte di Messina, Ilva.

C'è un filo comune che lega questi scandali ed è la presenza, costante e perentoria, di legami dell'imprenditoria con la politica.

Quella politica che, da Craxi in poi, ci ha condotto sul baratro, che ha fatto aumentare il debito pubblico e la relativa spesa per interessi, mentre ha fatto diminuire la ricchezza.

Siamo i PIIGS, i maiali d'Europa. Siamo corrotti per forma mentis. La classe politica deve uscire allo scoperto per ammettere i loro VOLONTARI fallimenti. Non esiste PD, PdL, Lega, Fratelli d'Italia e Partito Bunga Bunga. Esistono soltanto persone che, sfruttando un simbolo, hanno abusato del loro potere per raggiungere vantaggi illeciti. E ho paura che i futuri adulti inizino a pensare che, semmai faranno parte di quell'oligarchia, si potranno sentire autorizzati a spolpare lo Stato a loro piacimento, come hanno fatto TUTTI GLI ALTRI fino ad adesso.

Federico Filetti

31/01/13

Ormai è quasi un mese che sono tornato a Milano. Da quasi un mese i miei ritmi sono dettati dalle stesse azioni che si accavallano in maniera ripetitiva. Senza prospettive al di fuori della consapevolezza che domani sarà proprio come oggi, che è stato esattamente come ieri. Non è certo ciò che immaginavo fosse la vita universitaria.
Guardo fuori dalla finestra. Luci gialle, fioche. Gli alberi sono spogli e ondeggiano flebilmente spinti da un alito di vento, gelido ma impercettibile. Sembrano quasi danzare. Poi la foschia. Ultimamente onnipresente a qualunque ora del giorno. Da' all'ambiente un'atmosfera tetra che descriverei come quella di un film thriller, mista all'atmosfera che Tim Burton da ai suoi film. Spero di avere reso l'idea.
Domani ho marketing. Ho avuto poco tempo per prepararlo, dato che è il sesto esame di questa sessione. L'umore non è dei migliori, però voglio combattere. Non mi arrendo. Domani è un giorno importante.

24/01/13

Mannarino - Svegliatevi italiani

18/01/13

Vivere la vita - Mannarino

"Vivere la vita è come fare un grosso girotondo
C’è il momento di stare sù e quello di cadere giù nel fondo
E allora avrai paura
Perché a quella notte non eri pronto"

Da Steve Jobs a Falcone: la brillantezza e la genuinità di Pif.

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agostinosella e/o architettodidio: I rifiuti nucleari a Pasquasia: I rapporti ENEA certificano il fatto compiuto a danno dell’ignara popolazione.  Incompatibili con qualsiasi forma di vita: “tesori” na...

11/01/13

Riflessioni dopo Servizio Pubblico di ieri

La politica è diventata alla stregua della tifoseria calcistica. Se tifi inter per i milanisti sei un bastardo.
Ieri sera è stata una puntata storica. Abbiamo visto un Berlusconi lottatore, fino all'ultimo. Chapeau. Ma abbiamo visto anche un Berlusconi troppo reticente andare avanti per la sua strada con il suo nastro registrato, forse perchè mai abituato al giornalismo con la G maiuscola, quel giornalismo che ti mette in difficoltà se lo meriti.

Ieri, nel suo secondo intervento, Travaglio ha fatto notare che se B. avesse dispiegato le sue energie mediatiche e politiche nel cercare di migliorare il suo Paese (e non le sue tasche), oggi, dopo 20 anni, l'Italia non avrebbe niente da invidiare alle democrazie del nord Europa. Questa è la frase che meglio riesce a riassumere il mio pensiero.

Spero solo che non ne sia uscito più forte di prima. Se così non fosse, beh, allora vi auguro una buona catastrofe.
© Federico Filetti
Maira Gall