25/08/21


 

Negli ultimi mesi ho notato un aumento significativo di questo tipo di dichiarazioni su giornali e tv: "imprenditore X non trova lavoratori per colpa del reddito di cittadinanza", o ancora "politico Y del partito Z (di destra) dichiara che il reddito di cittadinanza disabitua al lavoro". 
L'obiettivo di articoli come questo è subdolamente politico: far diminuire l'approvazione che il reddito di cittadinanza ha tra la popolazione per poterlo cancellare e/o ridurre senza che la gente scenda in strada coi forconi. E lo fanno cercando pazientemente di convincerci che, citando il re delle granite qui sotto, lavorare 13 ore al giorno per 800€ al mese sia giusto. Che anzi dovremmo ringraziarli per l'opportunità che ci danno. 

E' chiaro che sia in corso un attacco frontale ai lavoratori da parte della classe imprenditoriale più scarsa, meno innovativa e più ignorante del mondo. Una classe imprenditoriale che viene costantemente difesa e rilanciata dai giornali, grandi e piccoli, e da politici che pontificano all'unisono contro la lotta alla povertà dal palco di manifestazioni di cattolici col portafoglio pieno. 

Le occasioni di arricchimento perse durante i vari lockdown li hanno fatti sentire legittimati a fregarsene della dignità dei lavoratori, della loro sicurezza, delle garanzie. E siccome sono potenti e hanno amici nei posti giusti, possono permettersi di frantumarci quotidianamente i cabassisi con verità di comodo, smentite, tra l'altro, da 35 anni di letteratura scientifica. Menomale che dovevamo uscirne migliori...
© Federico Filetti
Maira Gall