26/09/22

Due cose due su questi risultati

Il M5S è l’unico partito a vocazione popolare dell’arco parlamentare. Hanno fatto una campagna elettorale seria, comunicata bene e proposto un’agenda di sinistra: dal salario minimo legale, alla riduzione del tempo di lavoro, alle disuguaglianze di genere fino alla questione ambientale. Durante l’ultima legislatura hanno aumentato per la prima volta dopo (almeno) 30 anni la protezione sociale con il Reddito di Cittadinanza e il Decreto dignità, e gestito in modo umano la pandemia. Per questo il successo al sud, ormai totalmente desertificato e senza prospettive, è da leggere come voto di classe. Chi parla di voto di scambio o è in malafede o, più semplicemente, non capisce niente di politica (o tutt’e due). 

Letta è un brav’uomo, un bravo professore universitario ma un pessimo politico. Ce n’eravamo accorti dieci anni fa quando era presidente del consiglio, e ne abbiamo avuto conferma nell’ultimo anno e mezzo. La strategia di cementificare la base elettorale composta dalla “borghesia riflessiva” (termine trovato su Twitter e che mi piace molto) dei centri città invece di andare a cercare i voti degli indecisi è stata un fallimento. Così come è stato un fallimento sposare il progetto di “Agenda Draghi”, che era, ed è, il tentativo delle classi dominanti (e del nord) di accaparrarsi i soldi del PNRR. Questo ha contribuito all’allontanamento dei 5 Stelle, vanificando gli sforzi fatti durante il Conte II, e dunque alla vittoria della destra postfascista di cui Letta e la sua classe dirigente sono i soli responsabili. Ha perso su tutta la linea e si dimetterà presto (spero); sarebbe bello fosse sostituito da Schlein, ma più probabilmente arriverà uno tipo Bonaccini e il PD farà la fine dei socialisti in Francia. 

Detto questo, i fascisti hanno vinto e a noi toccherà combatterli come nel secolo scorso, dal basso, con tutti i mezzi a nostra disposizione. A partire dalle idee.

ff

06/01/22

Piazza Armerina non appare nella lista dei comuni beneficiari dei fondi stanziati dal Ministero dell’Interno per interventi di rigenerazione urbana previsti dal PNRR. 
A segnalarlo il consigliere d’opposizione Mauro Di Carlo. Nella vicina Enna, secondo i calcoli dello stesso consigliere, arriveranno quasi 20milioni. Il giorno dopo la diffusione della notizia, con toni trionfalistici, l’Amministrazione Comunale comunica l’arrivo di 3milioni di Euro dalla Regione - guidata dal leader dello stesso partito del Sindaco - per il rifacimento di un’ex cartiera (bene). 

Nello stesso video, viene spiegato che il mancato accesso ai fondi del PNRR è dovuto alla precaria situazione economica dell’Ente, che per questo non può accedere al denaro. Nel giro di qualche ora, lo stesso consigliere d’opposizione dimostra, contraddicendo il Governo della città, che altri 10 comuni in dissesto, in Sicilia, sono risultati beneficiari. 

Questa è la notizia più calda di questi primi giorni del 2022, pandemia a parte. 

Piazza Armerina versa in uno stato di involuzione ormai da quasi un decennio. È una condizione lampante da notare per chi come me torna in città due volte all’anno. Ad ogni ritorno, ai problemi già esistenti se ne aggiungono sempre di nuovi senza che i vecchi siano risolti. La mancanza di soldi, la denatalità, lo sfaldamento del tessuto sociale ed economico, l'emigrazione, sono l’effetto di almeno dieci anni di scelte politiche miopi. Scelte dettate da una evidente incapacità amministrativa, gestionale e politica che ha accomunato i nostri rappresentanti, a quasi tutti i livelli, nell’ultimo decennio. 

Il paragone con Troina è deprimente. Piazza e Troina sono due comunità con condizioni di partenza simili: una è stata amministrata bene negli anni e adesso raccoglie i frutti della propria rinascita, l’altra è stata relegata alla marginalità. 

Senza dilungarmi troppo. Io non lo so chi abbia ragione tra il consigliere Di Carlo e l’Amministrazione, o se la situazione sia in realtà più complessa di come sia stata raccontata dalle due parti. Non ho il tempo per studiarmi le carte, e probabilmente neanche le competenze. 

Quello che pare chiaro è che ci siano dei comuni in dissesto che hanno avuto accesso a quei soldi, e che quindi la spiegazione del sindaco sia, almeno in parte, inesatta. In ogni caso, da qualche giorno una fetta consistente della popolazione di Piazza Armerina vive col dubbio che non sia stato fatto tutto il possibile per arrivare a riceverli, quei soldi. Creando un gravissimo precedente, se consideriamo che col PNRR soldi possono arrivarne un bel po'. Con tutte le conseguenze che questo ha e avrà sull’economia del territorio, sui giovani, sulle donne. 

L’Amministrazione ha per questo il dovere morale e politico di dare spiegazioni alla cittadinanza e non tramite un video senza contraddittorio sui social. Le aule istituzionali servono a questo, del resto. Se le accuse dell’opposizione fossero confermate, e se Piazza Armerina fosse un posto normale, l’Amministrazione dovrebbe dimettersi en masse il minuto dopo. 

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© Federico Filetti
Maira Gall