10/12/21

Il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, sullo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL il 16 dicembre dice che "Un sindacato che si permette di far perdere un solo giorno di scuola ai nostri figli, in un paese che di giorni di scuola ne ha persi fin troppi durante la pandemia, merita di essere considerato per ciò che è: impresentabile sul presente, indifferente sul futuro". 
Mi è venuta in mente questa scena dei Simpson e ho riso per quanto simili siano l'affermazione del direttore e l'atteggiamento della moglie del reverendo Lovejoy. Fintamente melodrammatici e buonisti entrambi. Ma in realtà profondamente reazionari. 

Se c'è una cosa su cui tutta la letteratura scientifica converge è sul ruolo che i sindacati hanno giocato nell'aumentare la protezione del lavoro e dei lavoratori. Paesi con sindacati storicamente più forti sono anche quelli con un welfare state più universale e generoso. I sindacati, e il conflitto sociale e distributivo che essi hanno il ruolo di istituzionalizzare, sono essenziali per il buon funzionamento di ogni democrazia. 

Per questo, tutti e tutte dovremmo aderire allo sciopero generale il 16 dicembre. Per chiedere che i soldi del PNRR non finiscano, come pare stia invece accadendo, tutti nelle tasche dei privati e a vantaggio delle classi medio/alte che sono molto rappresentate nell'attuale Parlamento (e nella maggioranza che sostiene il Governo) ma sono minoranza nella società.

06/10/21

Il blog compie 10 anni 🎂

Uno spazio che in questi anni ha ospitato un sacco di cose tanto diverse tra loro. Che mi ha visto ventenne incazzato, venticinquenne sognatore e trentenne po’ più realista. Che mi aiutato a coltivare il dubbio ogni volta che mi trovavo a scriverci qualcosa sopra. Che mi permette di tener traccia del percorso, dei fatti, delle cose importanti. Uno spazio libero, che spesso non ho onorato abbastanza ma che è sempre stato lì. A disposizione di me che scrivevo, e di voi che leggevate. Sono contento.

30/09/21

Tre cose su Mimmo Lucano

Il tribunale di Locri ha condannato Mimmo Lucano a 13 anni per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Questa è la notizia del giorno, sconvolgente nella sua violenta abnormità. 

Per capirci, un fascista qualche anno fa è andato in giro per la sua città sparando a dei migranti e di anni ne ha presi 12 (col rito abbreviato). Mentre un ex presidente della regione e il braccio destro dell'uomo politico più importante degli ultimi 30 anni ne hanno presi 14 in due per aver favoreggiato Cosa Nostra. 

Molti insegnamenti possono essere tratti da questa sentenza. 

 Il primo è che il potere, pur di conservarsi, è disposto a stritolare senza pietà chi lo mette in pericolo. A tal proposito è bene ricordare la vicenda del giornalista antimafia Pino Maniaci, che con le sue inchieste si è messo contro degli uomini potenti i quali hanno ovviamente cercato di fargliela pagare con tutti i mezzi a loro disposizione (è pure uscita una serie su Netflix di recente, guardatela).
Il secondo insegnamento, conseguenza del primo, è che le persone perbene possono andare in galera anche ingiustamente. E qui gli esempi, da Gramsci a Mandela, sono davvero troppi per essere elencati in un post. E se da un lato la nostra coscienza grida di dolore per ingiustizie così lampanti, è anche vero che le idee degli uomini giusti sono spesso più forti del cemento armato e del filo spinato con cui sono costruite le prigioni. Le idee degli uomini giusti evadono il confino, sempre, fino a diventare senso comune. E di nuovo questo è la storia ad insegnarcelo. 

Infine, con una nota di sarcasmo, verrebbe da dire che semmai vi venisse in mente di aiutare qualcuno in difficoltà, sia esso un migrante o il vostro vicino di casa, converrebbe non farlo. Piuttosto sparargli contro o fare un voto di fedeltà alla mafia. Ce la si caverebbe con pene inferiori. Potere dell'ingiustizia a norma di legge.

ff

25/08/21


 

Negli ultimi mesi ho notato un aumento significativo di questo tipo di dichiarazioni su giornali e tv: "imprenditore X non trova lavoratori per colpa del reddito di cittadinanza", o ancora "politico Y del partito Z (di destra) dichiara che il reddito di cittadinanza disabitua al lavoro". 
L'obiettivo di articoli come questo è subdolamente politico: far diminuire l'approvazione che il reddito di cittadinanza ha tra la popolazione per poterlo cancellare e/o ridurre senza che la gente scenda in strada coi forconi. E lo fanno cercando pazientemente di convincerci che, citando il re delle granite qui sotto, lavorare 13 ore al giorno per 800€ al mese sia giusto. Che anzi dovremmo ringraziarli per l'opportunità che ci danno. 

E' chiaro che sia in corso un attacco frontale ai lavoratori da parte della classe imprenditoriale più scarsa, meno innovativa e più ignorante del mondo. Una classe imprenditoriale che viene costantemente difesa e rilanciata dai giornali, grandi e piccoli, e da politici che pontificano all'unisono contro la lotta alla povertà dal palco di manifestazioni di cattolici col portafoglio pieno. 

Le occasioni di arricchimento perse durante i vari lockdown li hanno fatti sentire legittimati a fregarsene della dignità dei lavoratori, della loro sicurezza, delle garanzie. E siccome sono potenti e hanno amici nei posti giusti, possono permettersi di frantumarci quotidianamente i cabassisi con verità di comodo, smentite, tra l'altro, da 35 anni di letteratura scientifica. Menomale che dovevamo uscirne migliori...

01/07/21

Trenta

Trenta esce oggi (ed. Nulla Die) dopo una gestazione durata sei anni e proprio per questo ci sono dentro molte cose. Ci sono dentro storie di introspezioni taglienti, luoghi, odori, corpi, contraddizioni. Estratti di vita di un giovane di provincia come tanti. 
Da oggi, queste storie appartengono a chi vorrà leggerle. 

Il libro lo trovate in tutte le principali librerie, sul sito internet di Nulla die e negli store online (ibs, mondadori, amazon ecc.) al prezzo di 11€. Per chi vorrà.



02/05/21

«Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1° maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento.» 

Chi pensa che quello di Lega e Fratelli d'Italia non sia fascismo, solo perché del fascismo storico non ne hanno adottato i simboli, rilegga questo comunicato del Carroccio. 
Il fascismo è tutto qui: sfruttare la propria posizione di forza per mettere a tacere - o gettare discredito su - le voci in dissenso. Usare minaccia e ricatto quando i fatti ti schiacciano le spalle al muro. 
E' da 100 anni che è così e non c'è da meravigliarsi. Cambiano gli interpreti, cambiano i simboli e un po' la retorica, ma la solfa è sempre quella. Da sempre cani da guardia del potere costituito, rivoluzionari della conservazione. Finché la misura è colma.

15/03/21

Dalla parte delle persone


Ho ascoltato per intero il discorso che Enrico Letta ha fatto ieri all'assemblea nazionale del PD, condividendo alcuni dei punti da lui sollevati. La necessità di un sistema fiscale più progressivo, l'estensione del diritto di voto ai sedicenni e dei diritti di cittadinanza ai nati sul suolo italiano. E ancora, il dialogo con Conte e i 5 Stelle per il 2023, il bisogno di ridare credibilità ai corpi intermedi. Non ne ho condiviso altri, come l'enfasi su crescita e competitività. Concetti antichi secondo me, eredità di una fase storica ormai chiusa almeno nel comune sentire, nonostante i rigurgiti reazionari degli ultimi mesi ce li stiano riproponendo ancora, sotto le spoglie dei tecnici. 

Ma - al di là di ciò che si possa o no condividere delle parole di un professore mosso dalle migliori intenzioni ma con una storia non certo di sinistra - la mia attenzione è stata catturata dal pulpito che ha ospitato per più di un'ora il suo discorso. Ed in particolare il motto raffigurato accanto al logo del partito del quale è stato appena eletto segretario. "Dalla parte delle persone". Non credo esista frase migliore per rendere manifesta la crisi d'identità in cui versa il PD. Una frase vaga, volutamente, e per quanto mi riguarda priva di significato: non significa dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori (come dovrebbe teoricamente essere il partito erede del fu PCI), non significa dalla parte delle donne, delle minoranze, dei pensionati, dei ricercatori, degli sfruttati. Ma non significa neanche dalla parte degli imprenditori, né del grande capitale, né dei cattolici, né dei borghesi dei Parioli. Non significa niente. 

"Dalla parte delle persone" è un contenitore vuoto che si riempie e si riempirà secondo le necessità contingenti di questa o quella fazione, di questo o quel segretario. Il PD "dalla parte delle persone" non significherà mai niente fin quando non deciderà dalla parte di QUALI persone stare. Quali interessi, generali o particolari che siano, difendere. 

E infatti l'augurio più grande che si possa fare al professor Letta adesso è quello di spiegare e spiegarci una volta per tutte dalla parte di quali persone il PD deciderà di stare. Ne ha bisogno il partito, senza una linea da ormai troppo tempo, ma ne hanno bisogno soprattutto gli elettori. In modo da fugare qualsiasi dubbio da subito e in prospettiva.
© Federico Filetti
Maira Gall