26/03/13

Filiberto Filetti: Il Movimento 5 Stelle dovrebbe dare la fiducia a Bersani? Chiedetecelo.

La trepidante attesa del momento in cui entrambe le camere daranno il loro parere sulla possibilità di portare a termine la formazione di un governo targato Bersani sta tenendo senza fiato la Nazione. O almeno i media di questa Nazione.

Bersani invita alla responsabilità i grillini, il PDL invita alla responsabilità il PD, il PD non accetta consigli dal PDL ma solo da SEL e da Monti, il M5S non vuole responsabilità per l’ eventuale crack derivato dall’ instabilità politica perché non lo si può incriminare degli orrori politici degli ultimi vent’ anni, d’altronde il m5s è appena arrivato in parlamento. E dal bombardamento mediatico sui neo parlamentari grillini restano macerie giornalistiche avvolte da una nebbia di confusione da cui si ergono solo le teorie del complotto su microchip sottocutanei degne di youtube (anche se un po’ ci credo anche io…) insieme ai turpiloqui di Lombardi: dal "i giornalisti mi stanno sul cazzo" a "l'abbiamo tenuto sveglio" riferito al presidente Napolitano. Certo un po’ di torpore sembra avercelo il Presidente, che dopo aver firmato certe leggi partorite da quei geniacci degli onorevoli ,sembra aver travalicato i confini della sonnolenza fisiologica di un uomo anziano. Ma queste considerazione sono private, domestiche, i neo eletti pentastellati non sembrano aver capito che non sono più solo cittadini comuni, sono dei cittadini parlamentari e senatori di un movimento rivoluzionario. Un consiglio: attenti perché il microfono ve lo infileranno dove non riuscite neanche ad immaginare. Contenetevi.


Dal lato suo Grillo dal blog minaccia addirittura di ritirarsi dalla politica se i parlamentari eletti dovessero dare la fiducia al PD. Certo il PD è lo stesso partito che si è dimenticato del conflitto d’ interessi, che non riesce a rinunciare ai rimborsi elettorali altrimenti “chiude” come sostenuto da alcuni suoi esponenti, che con la maggioranza bulgara di Monti non è riuscito a cambiare la suina legge elettorale leghista e che non lo ha fatto neanche durante il governo Prodi dal 2006 al 2008. Lo stesso partito che ha bombardato il Kosovo con D’ Alema che recitava il mantra degli “impegni con la NATO”, il partito che ha fatto il successo di Berlusconi governando una decina degli ultimi 20 anni (non parlo del PDL, l’ altro).

Ma gli elettori non sono tutti gli stessi. Iniziamo dai sostenitori di Berlusconi, che gode di un 30% di aventi diritto che lo votano indipendentemente da quello che fa, ha fatto o farà, lo tifano alla stregua di una passione calcistica e si sa, alla fede si perdona moltissimo, anche la corruzione di un arbitro per vincere una partita. Altri voti arrivano al PDL da persone che miopisticamente pensano che essendo compresi in alcune categorie tutelate dal cav. a loro conviene votarlo , senza affrontare il problema che tali categorie rischiano alla fine ugualmente gravi perdite a causa della curiosa congettura economica, (leggasi grave penuria di clienti, liquidità, credibilità, sostenibilità del territorio ecc. ) Dall’ altro lato del ring ci sono i simpatizzanti elettori di PD e M5S. I più esigenti, perdonano poco, alle volte nulla. Due esempi: il PD si alleggerisce di Crisafulli: +1%; il PDL si alleggerisce di Cosentino: 80.000 voti in meno in Campania. Il PD vota le leggi di Monti sullo smantellamento dell’ articolo 18: M5S +3%; Berlusconi pulisce la sedia dove si è seduto Travaglio alla trasmissione Servizio Pubblico: PDL +2,4%.

Grillo ed i suoi (forse veramente “suoi”, potrebbe aver depositato i nomi dei parlamentari come marchio brevettato) restano dei veri integralisti. Sullo statuto c’è una regola semplice: non ci si allea con altri gruppi politici, sarebbe come dare la fiducia ad un assassino. Ed hanno ragione. Bersani si indigna per le pernacchie ricevute dai 5stelle ma s’ incavola alla sua maniera, argomentando come se fosse un ubriacone di Albinea, scomposto, sbracato e inconcludente. Non riesce a trasmettere un messaggio alla gente che non sia “smacchiamo sto giaguaro”.
Bisognerebbe però comprendere che è arrivato il momento di riordinare le priorità. Qual è la priorità? Per me è il bene del paese e della gente onesta, più dell’ integrità di un partito, o meglio di un movimento. Anche perché democrazia diretta vuol dire che se la base cambia idea o si muove in un senso le regole che ci siamo dati potrebbero essere aggiornate. E’ opportuno cambiare direzione in corsa se la gente ritiene sia il caso di scoprire le carte e vedere cosa sarà disposto Bersani ad amputarsi per continuare a far sopravvivere il centro-sinistra, che risulta essere soffocato dalla necessità di cambiamento e senza la quale il PD rischia realmente l’ implosione.

Ho sentito spesso dire a Beppe che la costituzione italiana è stata scritta 70 anni fa e che per certa parte potrebbe risultare obsoleta. Lo sono anche alcuni punti di un movimento che si è evoluto alla velocità della luce e per cui una regola scritta 4 anni fa potrebbe sembrare limitativa e potrebbe essere sostituita da qualcosa del tipo “il M5S non si alleerà con nessun partito ma si riserva la possibilità, nel caso in cui la base dal web lo sostenga, di varare la fiducia a tempo determinato a esecutivi esclusivamente su progetti convergenti il m5s ed esclusivamente nel caso in cui questi vengano messi in atto nei soli tempi tecnici previsti.” In caso di divergenze insostenibili o di tecniche atte a prendere tempo affinchè nulla cambi si potrebbe comunque ritirare la fiducia al governo, tornando alle votazioni. Non è possibile dire alla gente che non si può cambiare la situazione insostenibile dell’ Italia perche l’ ha detto Grillo, che è andato a Roma, ha parlato solo con i capigruppo e se ne è andato. Resta il fatto che senza la famosa piattaforma web derivata da “liquid feedback”, promossa sul blog da Casaleggio ma mai ultimata, “uno vale uno ma voi non valete n’ cazzo” parafrasando una famosa frase di Alberto Sordi nel film “il Marchese del Grillo” (manco a farlo apposta). E per quanto la dirigenza del PD sia inetta e distante dalla gente, oltre che sufficiente e spocchiosa, il 25% dei voti al M5S penso che li abbiano un tantino messi in allarme: o si rinnova o si rischia che la linfa non arrivi più neanche ai vertici, anche loro hanno capito che devono ripensare il potere cominciando a potare i voluminosi rami periferici, ormai troppo costosi e antistorici anche per un partito come il PD. Il M5S è una forza rivoluzionaria, che a tratti sembra quasi miracolosamente riuscita a coordinare politicamente gli intessi della gente comune, quella non rappresentata da nessuno, che non vuole gli sprechi, che non è ricca da fare schifo e che a mare va alla spiaggia libera con il panino per pranzo portato da casa.

Però stiamo perdendo un occasione di cambiare le cose in Italia anche se parzialmente, è una formula che sta tutelando l’ integrità morale del partito tramutando il tutto in una forza solamente contestativa e di vigilanza. Se fossi in Grillo aprirei a delle consultazioni alla base (con quale sistema non saprei).

Io ad oggi darei la fiducia perché conosco la situazione economica e capisco che andare di nuovo ad elezioni, per di più sapendo che vincerebbe Berlusconi, sarebbe dichiarare default. Si può fare un governo a tempo determinato di 12 -18 mesi, prendendo politicamente in ostaggio i democratici, imponendo il cambiamento della legge elettorale, azzerando i finanziamenti ai partiti, dimezzando i parlamentari, incentivando l' impresa e riempiendosi la bocca di belle verità su come il M5S abbia cambiato la politica senza soldi. Si potrebbe quindi tornare a votare con il 40% dei consensi, che sarebbero i voti di quelli che “il Movimento 5 Stelle non lo voto perché è solo un movimento di protesta”. Magari chissà, potrebbe anche concludersi qualche processo di Berlusconi, con allegata sua interdizione dai pubblici uffici. In caso di sotterfugi vari il M5S è là anche per vigilare, si toglie la fiducia e nemici come prima. Ma chi non risica non
rosica, e il bene della gente continua a non farlo nessuno.

Filiberto Filetti

1 commento

  1. sono d' accordo con te pienamente.Ma purtroppo non è andata cosi'.Lucia Filetti.

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© Federico Filetti
Maira Gall