08/07/13

Un viaggio in Vaticano

Non so se posso definirmi un credente. So soltanto che l'organizzazione verticistica e spesso corrotta che la Chiesa ha assunto durante i secoli mi fa spesso dubitare. Non vedevo di buon occhio il vecchio Papa. Non ho mai nutrito grossa stima verso di lui e verso il suo operato, che mi comunicava sterilità ed arretratezza. Oltre ad una buona dose di rabbia per alcune sue parole, come quelle pronunciate in Africa dove disse che "il profilattico non è la soluzione all'AIDS".

"Quasi-credente ed anti clericale" credo che sia la frase che meglio riesce a descrivermi.

Con un po' di onestà intellettuale non posso fare a meno di constatare quanto influente sia il ruolo del Papa nella società. Non tanto tra la classe dirigente quanto tra la gente comune. Per questo nutro profonda stima verso Papa Francesco. Nei suoi ancora pochi mesi di pontificato ha fatto accendere qualcosa. Qualcosa che era spento da un sacco di tempo e che fa riempire i cuori delle persone di simpatia, gioia e speranza. Chi, come me, osserva l'operato di quest'uomo con sguardo critico e un po' distante non può fare a meno di provare un piacevole sollievo. Ma non tanto per la faccia da buono che dimostra nelle sue uscite pubbliche, quanto per il suo -seppur ancora breve- operato. Sarebbe stato un demagogo se avesse predicato bene e razzolato male, invece qui la situazione è diversa. Tra le altre cose, ha azzerato personalmente i vertici dello IOR, la banca Vaticana, che è una super potenza economica con più ombre che luci. Non mi sarei sorpreso se qualcuno gli avesse "offerto" un caffè alla stricnina, perchè di solito le persone che danno fastidio fanno quella fine.

Aspetto solo che anche la politica segua il vento riformista che soffia di questi tempi, anche se -ahimè- non ci conto poi tanto.
E' comunque un buon punto di partenza.

ff

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© Federico Filetti
Maira Gall