06/12/17

Ultimamente Renzi va spesso in televisione ringalluzzito come il suo padrino politico. Parla di tutto: dei 5 Stelle che sono dei cattivoni, di Salvini e Meloni a cui non perdona il non aver preso le distanze dai naziskin (perchè dovrebbero, visto che sono il loro principale bacino elettorale?), delle fake news che sono la cosa più terrificante del mondo. Parla anche di Jobs Act, rivendicandone con orgoglio la paternità, di Marchionne e Farinetti che "sono due ottimi manager". Tace o balbetta, quelle volte in cui il giornalista di turno è temerario abbastanza da porgli domande scomode, sul perchè il PD non sia andato alla manifestazione di Ostia contro le Mafie (risposta: "Non conosco le vicende di Ostia"), sulla schiavitù a norma di legge subìta dai lavoratori della gig economy e dai dipendenti di Amazon (risposta: "Non conosco le vicende di Amazon"), oppure sugli accordi con i trafficanti di uomini che lo "Sbirro" (usando le parole di Gino Strada) Minniti è andato a fare in Libia pur di conquistare consenso a destra.
Leader di un partito a cui, nel giro di tre anni, ha invertito i connotati ideologici, è stato avvertito dai suoi esperti della comunicazione che il PD non fa più breccia nel cuore degli "ultimi". Detto fatto, Matteo ha aggiunto al suo glossario la frase "lotta alle disuguaglianze", come se lui non fosse uno dei responsabili del loro aumento e della loro istituzionalizzazione. Per dare continuità a questa narrazione ha fatto approvare il Reddito d'Inclusione Attiva (REI), spacciandolo, come già fece con il Jobs Act, per una misura che cambierà le sorti dell'Italia. E invece no, il REI è una misura parziale, farraginosa, sottofinanziata, con requisiti eccessivamente stringenti e che rischia di creare poveri di serie A e poveri di serie B. Basta guardarlo un minuto in TV per capire che a lui questi temi non interessano, e che sta solo cercando di intenerire quei tre o quattro indecisi che non sanno se votarlo o votare grasso. Infatti perderà sonoramente le elezioni, e credo che molti attorno a lui se ne siano già accorti.

ff

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© Federico Filetti
Maira Gall