27/09/18

La storia di un giovane senegalese sbarcato in Sicilia diventa un libro fotografico. Online la campagna di raccolta fondi.


“Durante la traversata nel deserto ho visto molte persone implorare i trafficanti per avere un po’ d’acqua, e ne ho viste altre cadere dal furgone ed essere abbandonate per strada. Molte delle persone che ho conosciuto durante il viaggio mi hanno raccontato di amici e parenti morti a causa della sete e della stanchezza.
In un pick-up che viaggia a tutta velocità sotto il sole più caldo del mondo, e per di più con trenta persone dentro, succedono cose che sono difficili da raccontare. E succedono perché, anche se sei circondato da gente che condivide il tuo stesso destino, quando sei su quel furgone devi pensare solo a te stesso”.
Arouna Diouf

Never Stop è un libro fotografico che racconta la storia del giovane Arouna Diouf, un ragazzo senegalese che a diciassette anni decide di lasciare la sua vita e i suoi affetti per inseguire il sogno di una vita dignitosa in Europa.

Never Stop è la storia del suo viaggio attraverso l’Africa, della prigionia in Libia e della sua nuova vita in Sicilia, fino all’incontro con il fotografo siciliano Carmelo Stompo. Carmelo ha incontrato Arouna per le strade di Catania, tre anni fa, in un luogo in cui dormivano uomini e donne che non hanno un tetto, una famiglia e che non hanno amore. Come durante il viaggio nel deserto, Arouna era circondato da tante persone, ma era profondamente solo. Da quell’incontro nasce Never Stop, un progetto che Carmelo ed Arouna hanno costruito insieme, mattone su mattone.
E’ un libro che racconta la storia di tutti gli ultimi del mondo e che descrive in maniera semplice e diretta la loro ambizione e la loro voglia di riscatto, per far riflettere soprattutto chi non riesce ad empatizzare con queste ragazze e questi ragazzi.

Per dare la possibilità ad Arouna di raccontarsi, Never Stop è sbarcato su Ulule, la più importante piattaforma di crowdfunding d’Europa: chiunque può finanziare il progetto attraverso delle donazioni, ricevendo delle ricompense che variano in base all’ammontare del contributo. Con una donazione di dieci euro sarà possibile ricevere una borsa ed una foto inedita, mentre con quaranta euro si riceverà il libro. Il ricavato, rendicontato con chiarezza sul sito, servirà a pagare i costi di produzione del libro e a pagare l’affitto di una stanza al giovane Arouna per la durata di un anno, dandogli così la possibilità emanciparsi. La restante parte verrà utilizzata per finanziare la mostra che lancerà il progetto a Catania. Per maggiori informazioni, è possibile visitare la pagina di Never Stop presente sulla piattaforma (ulule.com/never-stop).

Never Stop è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto, oltre Carmelo ed Arouna, molti giovani professionisti. Mattia Stompo, fotografo e videomaker con base a Londra, ha realizzato un film documentario che traspone in video la storia raccontata dalle fotografie di Carmelo. La colonna sonora del film è stata realizzata dal sound designer pugliese Luca Cannone. Federico Filetti, dottorando in sociologia a Parigi, ha curato i testi presenti nel libro e il racconto in cui Arouna parla della sua storia. Marco La Licata ha gestito la campagna di crowdfunding decidendo di realizzare la sua tesi di laurea magistrale sul progetto Never Stop. E’ stato fondamentale anche il contributo del fotografo brasiliano Carlos Freire.

Mercoledì 26 Settembre, il progetto è stato presentato al primo Pitch Pitch di Ulule che si è tenuto al Talent Garden di Poste Italiane a Roma, classificandosi secondo e ricevendo i complimenti dai presenti e dalla giuria. Lo scopo del Pitch Pitch è quello di mettere assieme le diverse realtà che si affidano alle potenzialità del crowdfunding per crescere, creando sinergie.

Le donazioni, che partono da cinque euro, possono essere effettuate già da adesso connettendosi sulla pagina del progetto. Un buon modo per usufruire di un’opera artisticamente molto valida, dando allo stesso tempo voce a chi è troppo debole per farsi sentire.

Inshallah Arouna!
© Federico Filetti
Maira Gall