Il tribunale di Locri ha condannato Mimmo Lucano a 13 anni per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Questa è la notizia del giorno, sconvolgente nella sua violenta abnormità.
Per capirci, un fascista qualche anno fa è andato in giro per la sua città sparando a dei migranti e di anni ne ha presi 12 (col rito abbreviato). Mentre un ex presidente della regione e il braccio destro dell'uomo politico più importante degli ultimi 30 anni ne hanno presi 14 in due per aver favoreggiato Cosa Nostra.
Molti insegnamenti possono essere tratti da questa sentenza.
Il primo è che il potere, pur di conservarsi, è disposto a stritolare senza pietà chi lo mette in pericolo. A tal proposito è bene ricordare la vicenda del giornalista antimafia Pino Maniaci, che con le sue inchieste si è messo contro degli uomini potenti i quali hanno ovviamente cercato di fargliela pagare con tutti i mezzi a loro disposizione (è pure uscita una serie su Netflix di recente, guardatela).
Il secondo insegnamento, conseguenza del primo, è che le persone perbene possono andare in galera anche ingiustamente. E qui gli esempi, da Gramsci a Mandela, sono davvero troppi per essere elencati in un post. E se da un lato la nostra coscienza grida di dolore per ingiustizie così lampanti, è anche vero che le idee degli uomini giusti sono spesso più forti del cemento armato e del filo spinato con cui sono costruite le prigioni. Le idee degli uomini giusti evadono il confino, sempre, fino a diventare senso comune. E di nuovo questo è la storia ad insegnarcelo.
Infine, con una nota di sarcasmo, verrebbe da dire che semmai vi venisse in mente di aiutare qualcuno in difficoltà, sia esso un migrante o il vostro vicino di casa, converrebbe non farlo. Piuttosto sparargli contro o fare un voto di fedeltà alla mafia. Ce la si caverebbe con pene inferiori.
Potere dell'ingiustizia a norma di legge.
ff
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