25/04/12

25 Aprile: il significato della Liberazione.

Sessantasette anni or sono, l'Italia liberata dal Nazifascismo, seppur tra mille contraddizioni, risollevava la china. Era il venticinque aprile 1945: è passata un'eternità.

In ricorrenze come queste è troppo facile essere scontati e arrampicarsi in banalità che verrebbero dimenticate immediatamente.

Il 25 aprile è stato strapazzato, negli anni, da troppe persone. E' stato strumentalizzato troppe volte da politici ciechi, il cui unico fine era alimentare il proprio consenso.

Per noi giovani, che il 25 aprile lo viviamo seduti in poltrona, risulta difficile capire il significato che si cela dietro alle innumerevoli morti, dietro alle vite stroncate per portare alto l'ideale di libertà; ideale adesso così lontano.

Noi giovani, presente e futuro di questa Nazione, la libertà non sappiamo che significhi. Siamo schiavi dei dettami di una società bigotta, ipocrita e consumista. Siamo schiavi di un sistema che alimenta una competitività isterica e fine a se stessa. Siamo schiavi di un sistema politico vecchio e autoreferenziale, che vede nella correttezza e negli ideali, un cancro da estirpare in qualsiasi modo.

Il mio 25 aprile lo dedico ai partigiani, nostri avi: a Salvatore Principato, illustre maestro Piazzese che morì in Piazzale Loreto fucilato dai Nazisti; Lo dedico alla gente dei Paesi Islamici, che muore ogni giorno nel silenzio colpevole delle Nazioni occidentali, perchè invoca libertà e democrazia; Lo dedico alle associazioni di volontariato che operano solo perchè è giusto farlo, senza alcun tipo di ritorno.

Infine, mi pare doveroso dedicare il mio 25 aprile ai Briganti Rugby di Librino. Loro oggi liberavano il campo San Teodoro, la cui storia è stata raccontata più volte da questo blog. Siete scesi in campo (nel vero senso della parola) e avete lanciato un segnale forte a quella politica che non ha la minima intenzione di migliorare le cose.
Sono orgoglioso di avere un fratello Brigante. E, anche se vi osservo da lontano, mi sento anche io parte di questa grande famiglia.
Voi, ragazzi, siete l'Italia migliore.
Ad maiora.

Federico Filetti.

2 commenti

  1. Ottime riflessioni! Bisogna sempre ricordare la storia da cui si viene...

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© Federico Filetti
Maira Gall