fonte: camposanteodoro.altervista.org
Il Campo San Teodoro non esiste…ma va!?! o dell’ignoranza (in generale).
Da un gruppo di mamme di piccoli Briganti
In merito alla questione del Campo San Teodoro e alla risposta data dall’Assessore alle attività sportive del Comune di Catania, Ottavio Vaccaro, alla richiesta del Presidente nazionale della FIR, Giancarlo Dondi, di prendere in considerazione l’appello dei Briganti Rugby, teniamo a dire due cose.
Primo, nell’aprile dello scorso anno, com’è noto, i Briganti hanno dato il via ad una campagna di raccolta firme per ottenere la gestione dell’impianto sportivo ed è risaputo che nell’occasione di un incontro in assessorato richiesto per la presentazione di dette firme hanno provveduto ad informare l’assessore stesso ed i suoi collaboratori dell’esistenza di uno stanziamento di fondi europei dedicato alla ristrutturazione ed al completamento di detto impianto sportivo. I Briganti, quindi, è da notare, hanno informato i nostri amministratori dell’esistenza di questi fondi. Va beh, direte voi, al bando i formalismi. Si tratta, però, (e questo non possiamo sottovalutarlo) di 4 milioni di euro, destinati interamente alla ristrutturazione del complesso sportivo S. Teodoro di Librino dal Piano Regionale per l’impiantistica sportiva del 10/02/2011. Questi soldi che fine hanno fatto? Ce lo chiediamo da tempo. Che fossero previsti per un campo da rugby o da pallacanestro poco importa, ma qualcuno è in grado di risponderci? Questi sono fatti: da una parte, un impianto abbandonato al degrado con un campo incompleto e dall’altra uno stanziamento di fondi che potrebbero renderlo perfettamente fruibile alla comunità. In mezzo? L’assessorato, che non è stato in grado di presentare neanche un progetto degno di essere finanziato con quel fondo, o forse lo ha fatto? Chi può saperlo.
A questo punto noi non vorremmo, ma non possiamo evitare di chiederci se si tratti solo di incapacità ignorante o piuttosto di una scelta politica ben precisa, che addirittura coinvolge l’intera amministrazione comunale. La scelta politica di favorire gli interessi di coloro che vogliono fare da padroni a Librino e naturalmente e non di certo delle persone oneste. Per questo quartiere, infatti, descritto dalle cronache come roccaforte della criminalità organizzata, cosa è stato fatto di concreto in questi anni? Certo, Assessore, è solo un quartiere di più 50 mila abitanti ed i bambini ed i ragazzi che vi abitano hanno di meglio da fare per strada piuttosto che stare chiusi in un campo da rugby a giocare. Deve sapere però, che l’ignavia è colpevole quanto una connivenza esplicita. L’ignavia, a volte, è addirittura una scelta ben precisa e non può non esserlo in una città metropolitana come la nostra. Forse, però, e non sappiamo se sperarlo, stiamo sopravvalutando questa classe politica che ci amministra ormai da più di un decennio in maniera complessivamente fallimentare.
Ultimo appunto che vorremmo muovere all’ Avv. Vaccaro, assessore del Comune di Catania alle attività… sportive? è a proposito dell’aver lui definito il rugby uno sport minore, e ciò giustificherebbe il fatto, a suo dire, che l’amministrazione non voglia finanziare la messa a punto di campi dedicati. Senza volerci dilungare sulla nutrita bibliografia esistente sul valore educativo e formativo del rugby quale gioco di squadra per eccellenza, dove ciascun bambino, alto o basso, grasso o magro, veloce o lento, può trovare il proprio ruolo ed essere valorizzato per le sue differenze ed unicità, dove il rispetto per l’avversario e il sostegno dei e ai compagni assume valore fondante delle regole che lo definiscono. Ci teniamo soltanto a dire che solo nella provincia catanese si contano una squadra nell’Eccellenza Rugby italiana, una squadra in serie A, cinque squadre in serie C campionato Seniores ed in Sicilia due squadre in serie B e una ventina di squadre in serie C. Ognuna di tali società ha all’attivo almeno quattro settori giovanili, nel complesso circa tremila tesserati, senza contare tutta una serie di società che lavorano solo nel settore giovanile e senza contare le scuole dove proliferano i laboratori di rugby e tutto il movimento di tifoserie e simpatizzanti che va crescendo di anno in anno.
L’ignoranza, l’ignoranza… la bête horrible… l’orribile bestia
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