Questa immagine immortala l'istante esatto della mia disiscrizione al Movimento 5 Stelle. E' stata una decisione sofferta, che mi lascia orfano di un progetto politico e mi confina nel triste limbo dei non-votanti. Un' idea maturata da tempo e resa pubblica in concomitanza con l'espulsione di 4 attivisti colpevoli di aver esposto sul palco della kermesse Italia5Stelle, tenutasi al Circo Massimo, uno striscione che riportava #occupypalco ovvero una richiesta di trattare il tema della trasparenza e della democrazia nel Movimento.
A seguito di questa ennesima epurazione mi sono posto e pongo a chi leggerà questo articolo delle domande.
Se uno striscione pacifico non va bene, se le domande garbate non vanno bene, come si possono esprimere le proprie idee nel Movimento? Se neanche la 3 giorni al Circo Massimo è il posto giusto per confrontarsi su questi temi fondamentali, qual'è il luogo per far crescere le idee del Movimento?
Chi decide quando consultare la base? Chi decide su quali temi? Chi decide come porre i quesiti? E' ancora possibile nel M5S esprimere delle opinioni e vederle divenire parte del programma oppure è consentito soltanto accodarsi al pensiero unico dello staff? Vorrei che le risposta fossero chiare, al netto dei modi e dei metodi tanto criticati dai grillini. Ma così non è, data l'evasività di rappresentanti come Di Maio e Di Battista, roba da politici navigati.
http://www.youtube.com/watch?v=LJRd3XwZyYM
Molti attivisti non percepiscono affatto problemi di democrazia interna o trasparenza, gli ultrà 5Stelle risultano infastiditi piuttosto dalla sovraesposizione mediatica che le idee "dannose" dei contestatori hanno creato, fornendo, a loro dire, materiale da strumentalizzare per i media. Vorrebbero affogare i critici con il becero qualunquismo del: “chi contesta cerca soltanto visibilità personale”. Ricordo però, a difesa dei metodi usati dai contestatori, più di un tentativo di focus sui temi della trasparenza e della democrazia, ultimo l'incontro "Meeting e-democracy" del 12 settembre a Roma per trovare un percorso comune sul tema della partecipazione online. Intervennero Federico Pistono, informatico e attivista e Davide Barillari, consigliere regionale. Fu presentato anche "Par.el.on", un sistema informatico di democrazia diretta in funzione nel Lazio e fu anche invitato a partecipare il cofondatore Gianroberto Casaleggio insieme allo staff. Naturalmente il guru non solo non rispose mai all'invito ma tagliò le gambe all'iniziativa ricordando via blog che l'unica piattaforma ufficialmente riconosciuta fosse quella gestita dalla Casaleggio Associati.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/11/m5s-deputati-organizzano-incontro-per-democrazia-diretta-e-invitano-casaleggio/1117086/
Mi addolora vedere i danni che vengono causati al Movimento 5 Stelle da questi abusi continui perpetrati da uno staff invisibile che gestisce come meglio crede un potere che non dovrebbe avere. L' uno vale uno è divenuto soltanto uno slogan privo di significati. Epitaffi sulle espulsioni come : "..sono espulsi per rispetto di chi ha fatto volontariato" sono cavolate manipolatorie che ci vorrebbero circuire come si usa nella politica che detestiamo.
Mi sono chiesto se e perchè fossimo così pochi a sostenere la necessità di trasparenza e di democrazia. Va bene a tutti questo despotismo? C'è forse paura di contestare la linea unica delle staff per le espulsioni facili? La ricerca delle mie risposte è iniziata dall' analisi dei commenti fatti da attivisti e lettori sul blog.
Se da un lato alcuni attivisti si sono sentiti offesi quanto me da questo modo di gestire le idee, fondando anche l'hashtag #occupypalco , dall'altro tanti si sono dimostrati accodati ordinatamente alla linea del blog.
Un commento alle espulsioni che racchiude una moda di pensiero diceva: "A me sta bene così e se a te non sta bene fatti un partito tuo e vediamo quanti voti prendi." Sono più o meno le stesse parole che Fassino disse a Grillo quando il genovese spingeva per un riformismo all'interno dell' allora partito DS, segnalando quanto miope fosse la scelta di affidarsi soltanto alla guida di un leader politico, rivelatasi perennemente fallimentare. Ricordo bene quando Grillo qualche anno fa sostenere che l'unico modo per uscire da questo pantano politico fosse abbandonare i leader e mettere in comune le idee, che dovevano essere costruite e sintetizzate dal basso, tramite internet. Credeva in quello che diceva.
Lo scorso dicembre sul blog è stato presentato (con fortissimo ritardo) il sistema operativo che ci permette di interagire con gli eletti in parlamento. Tuttavia soltanto i parlamentari possono proporre dei temi e delle leggi, non l'utente medio. Anche il sistema di votazione dei commenti ha subìto più di qualche critica. Inoltre il software doveva essere open source ma dei codici neanche l'ombra. Pensa a tutto la Casaleggio Associati, come al riconteggio dei voti sui referendum con temi e opzioni da loro stessi decisi.
Questi continui insulti alla mia onestà intellettuale mi hanno costretto a cambiare il metro di valutazione di un movimento dove coesione ora significa spegnere il cervello ed essere acritico verso Grillo, Casaleggio & co.
“Fora de ball!”- ho letto in altri commenti sul blog di Grill-Il-Sung. Ha ragione il commentatore decerebrato, andrò fuori dalle balle ma non per far felici i peones che non prendono parte alle decisioni più importanti nel movimento, ma si limitano a eseguire passivamente direttive imposte dall'alto, senza contare e capire nulla; vado via perchè se fossi stato in grado di ingoiare rospi di questa misura mi sarei iscritto ad un partito politico tradizionale.
Nella speranza di essere da esempio a tanti attivisti che per non ingoiare rospi hanno rifiutato di calarsi nel nostro sistema putrescente e che mai riuscirebbero a giustificare questi comportamenti proprio all'interno del M5S.
Quando iniziai a sostenere le idee del movimento nei sondaggi elettorali era sotto la voce ALTRI-0,8%, eppure sapevo bene quanto fosse una realtà unica ed unica strada percorribile. Al progetto dedicai tempo e risorse. Purtroppo si è rivelata nella pratica un movimento ostaggio di uno STAFF padre-padrone, con un modo di fare che puzza di vecchia politica rancida.
Per questo e per altri motivi che elencherò schematicamente di seguito ho deciso di stracciare l'iscrizione al Movimento 5 Stelle (non letteralmente in quanto digitale), nella speranza di trovare un nuovo nucleo di accrescimento per una evoluzione politica basata su molte idee valide del M5S, che non vanno disperse ma costruite sulle basi della reale democrazia diretta, fatta delle idee delle persone, dalla possibilità del confronto ma senza leader a decidere in che direzione deve veleggiare la barca. Nel sogno di un futuro che veda un Movimento sterilizzato da Grillo, Casaleggio, STAFF e prepotenti e dove le idee non debbano essere nascoste ma ascoltate da tutti per fondare una solida coscienza comune.
Delusioni a 5 stelle:
-non è possibile sapere da chi è composto lo staff dai poteri decisionali illimitati.
-a proporre la natura dei referendum, le modalità di voto e a gestire la piattaforma di voto ed il riconteggio dei voti è sempre e soltanto la Casaleggio Associati.
-non è possibile decidere preventivamente le opzioni votabili nei referendum (vedi mancata alleanza con i verdi all'europarlamento).
-non è possibile esporre temi sulla piattaforma nazionale se non si è un eletto.
-gestione aziendalistica dei fondi e del personale di supporto agli eletti (vedi caso Messora e comunicazione europarlamentare).
-lo staff non mira ad un potere distribuito uniformemente nella base ma elimina rapidamente ogni valorizzazione di personaggi di caratura intermedia tra i vertici che prendono le decisioni che contano e la base che vota quesiti ininfluenti; vedi caso Pizzarotti.
-forte spinta anti immigrazione del blog nonostante il voto della rete si sia espresso a favore dell'abolizione del reato di immigrazione clandestina (vedi post allarmistici su ebola smentiti poi da esperti epidemiologi)
-incontro renzi-grillo: il voto della base aveva decretato la necessità di dialogare con il PD per ottenere risultati pragmatici che ci trainassero fuori dalla crisi. Grillo si improvvisò rappresentante (eletto da chi?) andando alla riunione e mettendo in scena un falso incontro che si trasformò in un monologo del genovese con lo scopo di affossare le trattative, come da volontà caldeggiata dallo staff su beppegrillo.it.
-decisione dello staff a mezzo blog di sospensione del tavolo delle trattative con il governo con motivazione che il pd se la prendeva troppo comoda.
-viaggio di Grillo e del figlio di Casaleggio verso Bruxelles per andare ad un incontro con Farage per discutere di future alleanze (in qualità di cosa? portatori delle idee di chi?)
-referendum farlocco per le alleanze europee con assenza dell' opzione per i verdi europei, sostenuta dalla base ma indigesta allo staff
-assimilazione con il gruppo di ultra destra ukip di Farage solo dopo le elezioni e non prima (non avrei mai votato M5S)
-espulsione di decine di senatori, parlamentari e attivisti, in alcuni casi a voto unico e senza possibilità di contraddittorio o difesa. (es. Bencini, Bignami, Casaletto, Mussini e Romani.)
-accoglienza nel gruppo efdd europeo di Robert Iwaszkiewicz noto filonazista, negazionista, antisemita e misogino.
-strategie mediatiche gestite univocamente dallo staff.
Filiberto Filetti.
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